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Aperto 80 lanciò a livello internazionale gli artisti della transavanguardia italiana e segnò l'inizio del successo commerciale della pittura neoespressionista e dello star system. Eppure non doveva essere una mostra di giovani nè tantomeno doveva essere ripetuta. Nell'arco di un decennio si realizzò la canonizzazione del format espositivo under 40, dimostrando, Aperto dopo Aperto, che 'i giovani' erano la categoria trainante dell'arte contemporanea internazionale. Le ultime edizioni fino al 1993 furono memorabili. Tra scandali e polemiche si affacciarono in laguna i protagonisti della scena artistica dell'ultimo decennio del secolo - da Dan Cameron a Nicolas Bourriaud, da Lorna Simpson a Damien Hirst - confermando la fama di una mostra che sembrava capace di indicare la direzione delle tendenze artistiche a venire. Al suo apice Aperto venne interrotto, anche se la sua influenza arrivò fino alla soglia del nuovo millennio quando Harald Szeemann decise di incorporarne il metodo nella sua Biennale del 1999 che intitolò dAPERTutto. Clarissa Ricci è docente presso l'Università di Bologna. La sua ricerca si concentra sullo studio delle esposizioni di arte contemporanea.